Domanda frequente tra i nostri clienti… Magari è capitato anche a te!

La situazione tipo è uno stampatore o un’agenzia pubblicitaria che salta fuori con questa richiesta: fornire il logo aziendale in formato vettoriale.

Cosa significa? Partiamo dall’origine della questione.

Il logo vettoriale è una garanzia!

Il logo, la tua immagine tradotta graficamente, può avere diversi formati.
La richiesta del vettoriale serve per lavorare in alta qualità: questi file possono essere logotipi, ma anche illustrazioni (di ogni genere!) ingrandibili all’infinito senza perdere di risoluzione.

Non possiamo permetterci infatti una scarsa resa grafica se pensiamo a:

  • insegne
  • cartellonistica
  • materiali pubblicitari

… Ed a tutti quegli ambiti in cui serve una buona definizione dell’immagine.

Se il tuo logo ha necessità di essere nitido e ben visibile, il file vettoriale garantisce per te (a differenza delle immagini Raster o Bitmap).

Per stampare qualsiasi pubblicità di grandi dimensioni e ottima qualità, a maggior ragione se con il logo ben in vista, è quindi fondamentale fornire un file vettoriale composto da tracciati e linee, non da pixel.

Un solo obiettivo: massima nitidezza!

File Vettoriale VS file Bitmap

Come abbiamo già detto, il file vettoriale non perde di qualità, ma cos’è invece un file Bitmap/Raster?

Bitmap (o Raster) è un formato che contiene immagini composte da pixel, piccoli quadratini colorati impercettibili a occhio nudo.
I pixel sono simili a un mosaico, vanno infatti a comporre una forma riconoscibile a colpo d’occhio.
Per chiarire meglio il concetto: le fotografie scattate con la macchina fotografica o con lo smartphone, sono esempi di immagini composte da pixel e sono quindi classificabili come Raster.

Se hai un logo Raster, puoi farlo diventare vettoriale

Vista la minore resa grafica del file Raster, si può “trasformare” il logo per renderlo adatto a qualsiasi utilizzo e dimensione: serve un lavoro grafico professionale ma non è una missione impossibile!

Per trasformare l’immagine in “pixel free” si possono utilizzare diversi metodi a seconda della complessità del marchio: l’utilizzo di Illustrator la fa da padrone, il programma di grafica vettoriale di casa Adobe.

 

Il metodo più diffuso

Come si procede quindi? L’iter più conosciuto segue questi 2 passaggi principali:

  1. riprodurre il logo attraverso una combinazione di funzioni (es. gli strumenti “penna” e “forme”)
  2. ridisegnare il simbolo del marchio punto per punto finché non si raggiunge il risultato desiderato

Da notare: i Font, se utilizzati nel modo corretto, mantengono la loro natura vettoriale e non è quindi necessario riprodurli singolarmente.

La risoluzione: quando l’immagine “sgrana”

Se lo scopo finale è un’immagine nitida c’è da fare una precisazione rilevante: il file Bitmap è strettamente legato alla risoluzione, cioè al numero di pixel presente per ogni singolo pollice.
Più elevata è la concentrazione dei pixel, maggiore sarà la risoluzione dell’immagine.

Potrai quindi stampare in dimensioni elevate solo in presenza di un’alta risoluzione. Se il numero di pixel non supporta il formato, la tua immagine avrà un effetto sgranato, disomogeneo e poco definito.

Come quando ingrandiamo troppo una fotografia e compaiono a occhio nudo i pixel, che fanno perdere la visione complessiva dell’immagine!
Per quanto la risoluzione sia alta quindi, un file Raster avrà sempre il limite dei pixel (problema risolto nel caso di un file vettoriale!)

Estensioni file Raster

  • nomefile.jpg
  • nomefile.png
  • nomefile.tif
  • nomefile.bmp

Estensioni che mantengono le impostazioni vettoriali di un file

  •  .pdf
  •  .ai (file di Adobe Illustrator)
  • .eps
  • .svg

Non per forza però queste estensioni contengono un file Vector, potrebbe succedere ad esempio che un PDF contenga un’immagine Raster perché precedentemente creata come Jpg.
Basti pensare alle scansioni di documenti realizzati con una stampante: vengono salvate in pdf, ma rimangono pur sempre un’immagine rasterizzata.

In conclusione, è indispensabile avere un marchio in vettoriale?

Nel 90% dei casi consigliamo caldamente di avere il proprio logo in formato vettoriale.

Rimane un 10% che fa eccezione!
In situazioni particolari, ad esempio nel caso di loghi complessi con combinazioni di immagini, effetti e sfumature, è meglio realizzare un file Raster con Adobe Photoshop. Molto spesso però, questo 10% (minoranza!) viene supportato da una versione semplificata e vettoriale che permette una maggior riproducibilità del marchio su gadgettistica e altri materiali (dove si sceglie una stampa monocromatica o con colori Pantone®)

Se hai un marchio che vorresti vettorializzare o “rinfrescare” graficamente, Wide è a tua disposizione per rendere la risoluzione impeccabile! 😉 Insomma, il nostro consiglio è… Mai SGRANARE!


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