L’e-commerce business to consumer in Italia sembra non conoscere la crisi dei consumi. Quest’anno dovrebbe riuscire a mettere a segno una crescita intorno al 20%, raggiungendo i 23,4 miliardi di valore. Se questa previsione verrà rispettata, sarà il miglior incremento dal 2010, sfiorando di poco il raddoppio rispetto ai 12,6 miliardi del 2013. Insomma il numero deglia acquirenti online sta crescendo, perché allora non puntare su un e-commerce? La prima decisione riguarda l’approccio a questo nuovo mondo. Conviene aprire un proprio e-commerce oppure sbarcare su una piattaforma che ospita negozi elettronici (marketplace come Amazon, Pixmania, Etsy, Ebay, Blomming…)? Se la scelta cade sulla prima opzione, ci sono almeno cinque mosse da effettuare. Proviamo ad analizzarle

Cosa si vuole vendere e le indagini di mercato da effettuare

Prima di tutto bisogna decidere qual è il prodotto da vendere. Per farlo bisogna capire come funziona il mercato nel settore in cui si vuole agire. Comprenderne limiti e dimensioni e conoscere i business model esistenti. Esistono report di mercato reperibili gratis sul web. In ogni caso, a meno che non si abbia un budget di partenza particolarmente alto, è opportuno svolgere questo compito in modo “artigianale”: mettere a fuoco i due-tre principali competitor riguardo al tipo di prodotti che si è scelto di vendere, guardare a fondo i bilanci di queste società e capire in che spazio ci si può inserire.

Avviare un e-commerce: Burocrazia e logistica

Come per tutte le nuove aziende, bisogna occuparsi della burocrazia e della logistica. Registrare un’eventuale società, versare le tasse previste per ogni startup e aprire un conto corrente bancario. Chi vuole vendere prodotti per cui sono necessari particolari permessi nel mercato fisico deve procurarseli anche per la vendita online. Nella migliore delle ipotesi, questi adempimenti si possono sbrigare in due o tre giorni. Per quanto riguarda la logistica va chiarito immediatamente come gestire la catena di approvvigionamento, stoccaggio e consegna dei prodotti che si vogliono vendere. In mancanza di grossi capitali, si può puntare sul drop shipping, il sistema che consiste nell’affidare a una società terza il compito di mantenere le merci e di spedirle. Con questo meccanismo, ogni volta che un venditore riceve un ordine, lo trasmette al fornitore che a sua volta imballa il prodotto e lo spedisce all’utente in qualunque parte del territorio nazionale.

Il sito di riferimento e come attirare i clienti al proprio e-commerce

Dopo aver deciso cosa vendere e come, bisogna allestire l’e-commerce. Insomma un sito che abbia un’interfaccia visibile all’utente e un sistema per gestire l’attività di e-commerce vera e propria. L’ideale sarebbe installare la piattaforma, configurare le caratteristiche standard di funzionamento del negozio, indicare al sistema il modo in cui mandare gli ordini al distributore, scegliere una veste grafica per il sito. Ad esempio Magento dispone di alcuni layout di base gratuiti. Un passo fondamentale è attirare clienti nel sito. Il modo principale per generare traffico è il marketing online. Le tecniche sono diverse: seo, sem, social media marketing, direct marketing e così via. Per chi ha un budget limitato meglio lavorare sul seo in maniera autonoma e puntare la maggior parte delle risorse sul sem facendo campagne a pagamento per parole chiave su Google

Costruire il team

Infine è necessario costruire un team in grado di soddisfare tutte le richieste. Il talento delle persone fa sempre la differenza e per ciascuna attività di e-commerce ci sono competenze indispensabili. Dall’esperto di seo alla grafica, ognuno è fondamentale per ottenere il successo.